Tzolk’in è un originalissimo gioco di piazzamento ambientato all’epoca dei Maya, e con il tempo come concetto chiave (riprendendo le loro famose e misteriose concezioni sulla ciclicità del tempo).
Visivamente, il gioco si presenta davvero gradevole. Grandissima cura nei materiali (ma che belli i teschietti azzurri di cristallo!), molto colorato e in perfetto tema con l’ambientazione. E salta subito agli occhi il curioso tabellone da montare a puzzle, composto da ruote dentate collegate fra di loro; al ruotare di una, ruotano di conseguenza tutte le altre. Il tempo, che scorre e influenza tutto quanto.
A nostra disposizione abbiamo 3 cilindretti, i nostri lavoratori. Iniziamo con alcune risorse o bonus base scelti fra quattro tessere scelte a caso. Ad ogni turno, dobbiamo fare una di queste due cose: mandare a faticare i lavoratori, o farli tornare a casa raccogliendone i frutti. Una o l’altra cosa, non entrambe, non nessuna delle due. Ogni ruota (4 più una grande centrale) rappresenta una città (Tikal, Chichen Itza eccetera) dedicata a un ambito ben preciso come cibo, risorse, commercio e così via. Il lavoratore viene mandato nel primo “buco” libero sulla ruota. E lì rimane. Se il buco è occupato lo si manda in quello successivo, ma a un sovrapprezzo di grano. E spendiamo grano ulteriore anche se vogliamo mandare più di un lavoratore alla volta. Il grano è fondamentale, visto che in 4 tape del gioco servirà anche a sfamare i nostri lavoratori, pena la perdita di punti vittoria. Alla fine del turno, la ruota centrale girerà avanti di uno scatto, trascinando con se tutte le altre ruote e i loro lavoratori. Man mano che i lavoratori avanzano, le ricompense fornite sono sempre più cospicue. Ma bisogna incrociarsi bene coi tempi, devo ottenere le risorse in tempo per poterle usare per costruire edifici, devo ottenere il teschietto in tempo per poterlo deporre sull’altare, devo ottenere il mio grano, in questo gioco si deve (ovviamente: il tempo) ragionare MOLTISSIMO sul futuro!
Il gioco presenta aspetti presi da altri titoli, combinandoli in una soluzione molto efficace e molto intelligente, uno dei giochi migliori degli ultimi anni. L’idea di mandare lavoratori a pagamento viene da Caylus, l’idea del progresso tecnologico e degli edifici che forniscono bonus può ricordare Kingsburg e altri titoli, l’ansia dello scorrere del tempo e lavoratori da sfamare strizza l’occhio ad Agricola…
A tappe regolari, oltre a nutrire i propri lavoratori, valuteremo quanto i tre dei presenti siano soddisfatti del nostro operato. Le loro ricompense consisteranno in utili risorse o in ancora più utili punti vittoria. Ci sono molti modi diversi per ottenere punti vittoria, e molte più strategie di quante se ne possano immaginare ad una prima visione.
Davvero un gran bel titolo di cui sono proprio entusiasta.
Da 2 a 4 giocatori, circa un’ora e mezza la durata.